Domenica scorsa abbiamo venerato San Vigilio con la celebrazione della Messa presso la chiesa dedicata al Santo. La celebrazione si è tenuta all’esterno per ragioni di sicurezza, poiché l’edificio sacro risente di non pochi acciacchi.
Questo non ha impedito che tutto si svolgesse con partecipazione sincera, grazie alla collaborazione di varie persone che hanno offerto la propria opera per preparare l’ambiente (Amministrazione comunale, Alpini, Rosalia e Nino) e per animare la liturgia (cantori). A tutti giunga la pià viva riconoscenza.
Rimane un certo rammarico nel constatare che, come molti hanno commentato, “non c’era molta gente”. Peccato! La tradizione di San Vigilio ci arriva da lontano e ha segnato la fede di chi ci ha preceduto. Raccoglierla e mantenerla viva è un modo anche per conservare la propria identità di popolo. E questo possiamo farlo soltanto noi.
Le manifestazioni collaterali (sport, giochi, incontri culturali ecc.) sono quanto mai apprezzabili e benvenute, purché non si rompa il legame con le motivazioni profonde, religiose, a cui rimandano e da cui provengono.